sabato 4 maggio 2013
Andrea quasi si mette a correre, e si ferma vicino suo fratello Simone. Il viso del pescatore non cambia espressione. È corrucciato, stanco. Il sole ha picchiato forte anche oggi e il lago sembra non voler sputare pesci. «Abbiamo trovato il Messia» gli dice Andrea che si ascolta pronunciare queste parole con una strana allegria. Quello lo fissa con un viluppo di cordami in mano. I suoi capelli folti e ancora scuri sono sudati e mossi dalla brezza. Gli occhi tondi, mobilissimi. Sa bene che suo fratello non è tipo da scherzare su certe cose. La sua fede è tesa come le corde della rete quando il lago si agita. Se lo erano detti più volte, mentre intorno al fuoco dove si arrostisce il pesce ragionavano dei tumulti nella regione e dei vari sobillatori. Sangue freddo, si erano detti. Non facciamoci incantare. La voglia di qualcosa di nuovo è forte, nessuno è immune. Ma i figli di Jona non hanno grilli per la testa. C'è da tirare avanti la società di pescatori. Non possono mettersi a seguir favole. L'uomo presso la barca è il meno giovane dei due. Se suo fratello Andrea dice così, pensa Simone mentre lo guarda e si avvolge una corda tra la mano e l'avambraccio, c'è da andare a vedere. Lascia il viluppo a un giovane aiutante. «Dillo agli altri, taglia corto, domani andiamo da lui».
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