giovedì 25 luglio 2019
Due immobili confiscati alla mafia, ristrutturati dal Comune di Catania, sono diventati un tetto sicuro per dodici persone senza dimora, grazie alla collaborazione con Croce Rossa, Accoglienza e Solidarietà e Fondazione Ebbène. Nonostante il dissesto finanziario in cui versa il capoluogo etneo, non viene meno l'attenzione di istituzioni, associazioni e privati nei confronti delle fasce più deboli e contro la delinquenza organizzata. Lo testimoniano anche i più di 225 mila interventi complessivi effettuati dai servizi della Caritas diocesana lo scorso anno tra pasti, ascolti, contributi per bollette e affitti, per studiare e per mettere in piedi nuove imprese, per farmaci, ospitalità, vestiario e ancora molto altro. Numeri che offrono spunti e riflessioni sulla crescita della povertà ma anche sulla distribuzione degli interventi, che riguardano in parti quasi eguali gli italiani e gli stranieri. Il sindaco Salvo Pogliese, in occasione della consegna delle chiavi alle organizzazioni del terzo settore, oltre a sottolineare la valenza simbolica del gesto ha annunciato che «saranno pronti altri due immobili destinati ai senza tetto, anch'essi affidati alle attività delle associazioni non profit, portando complessivamente a una trentina i posti letto immediatamente disponibili per l'accoglienza».
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