martedì 28 luglio 2009
Qualcuno, pur in buona fede e con tanta esperienza di mondo, se è in ballo la Chiesa pare impiccarsi da solo a pregiudizi fuori della realtà. Ieri ("Unità", p. 13) Maurizio Chierici scrive sul recente colpo di stato in Honduras, intreccio gigante di traffici (droga) e colpe di grandi nazioni: in primo piano gli Usa, cioè Hillary Clinton in persona e la "Dea, l'antidroga di Washington". Nessun
dubbio sulla responsabilità: "E' Obama che non scioglie il nodo"! Chiaro, ma il titolo del pezzo dice altro: "Chiesa e narcos a braccetto in Honduras"! Già: infatti risulterebbe che "copia di un documento" che denuncia il golpe "è giunta al card. Malandriaga (sic!), ma i suoi vescovi appoggiano il governo golpista". Ecco allora l'accusa secca: "la Chiesa" honduregna è come quella argentina anni 70, passiva o complice del massacro di "30.000" innocenti! In realtà "Malandriaga" si chiama di cognome "Rodriguez Maradiaga" ed è noto a tutti come "difensore dei poveri" e della giustizia sociale. Niente! Se metti in mezzo "la Chiesa" via col vento: ogni accusa è buona, anche impiccata al ridicolo di falsi e superficialità imperdonabili. Capita purtroppo anche dove ti spiace ancor più. Domenica su "Repubblica" (p. 26) Michele Serra lamenta che da 20 anni Chiesa e cattolici non condannano Silvio Berlusconi col suo "santificare quattrini" e potere, menzogna e "portamento sessuale". Curioso! C'è chi da sempre dice ogni parola non celestiale di Chiesa "interferenza" e "gamba tesa", ma ora pare volere che Papa e vescovi risolvano per tutti, anche per loro, il problema politico e istituzionale italiano. Forse troppo"
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