domenica 10 agosto 2003
Titolo: "Il successo della disinformazione" ("La Stampa",7/8), per le "bufale sul Web". Senza mozzarelle, bufale anche in pagina. Stessa "Stampa", stesso giorno, titolo strillo: "Il Vaticano ordinò l'omertà sui preti pedofili". Nel pezzo qualche giusto dubbio, ma prevale la bufala d'agenzia, che parla di una direttiva del 1962, che però riguardava non la pedofilia, ma la "sollecitazione malvagia" in confessionale. E su questo era tale l'omertà che già il Codice del 1917 prevedeva non solo la scomunica automatica, ma ne riservava la remissione "in modo specialissimo" al Papa: il massimo del massimo rigore. Notizia senza capo né coda, dunque. Stesso venerdì, sul "Corsera", forte concorrenza in bufale. Da Washington, "Le spie che vennero dal Vaticano": 5 colonne con foto sui cosiddetti "Servizi segreti" della S. Sede, con qualche piccolo fatto vero in un grande mare di vecchie chiacchiere e molte imprecisioni storiche. Acquetta: anche nelle migliori redazioni si sente la siccità. Che su "Repubblica", ieri, prima pagina, arriva da Mosca. Notizia di un serial killer che ha già ucciso 15 donne, e nel titolo la rassicurazione(?): "La polizia nega che sia un maniaco". E allora? Il meglio, però, lo fornisce "Libero". Cominciamo da ieri: a p. 10 si assicura che nel "Presagio 74" di Nostradamus si parla già di "gay", con tanto di termine tradotto. Ci si mette anche "L'Unità"(3/8): annuncia che un film di Mel Gibson su Gesù scatenerà polemiche, e aggiunge che ne sono già entusiasti gli "ebrei che identificano il Messia nella figura di Gesù"(?). Così, senza chiarimenti"Che dire? "Libero", venerdì, titolo a p. 24: "Le galline non sono stupide". Qualche volta i giornali non sono galline"
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI