martedì 31 dicembre 2013
Pagina illustre: banana, scivolo e capitombolo. Su "Repubblica" (28/12, p. 42) lista dei successi librari 2013 scelti da «giurati» tra i libri pubblicati in Italia, ma con testuale precisazione a scanso di equivoci: nell'elenco stilato non dovevano comparire «opere scritte da giornalisti o firme celebri di "Repubblica"». Ed ecco il titolo tutto maiuscolo che annuncia il risultato: «Sul mercato sorprese e conferme. Saviano è il primo degli italiani». Saviano? Ma non è una «firma celebre di "Repubblica"»? Vacci a capire! A parte questo - ma chissà se conferma o sorpresa? - leggi che «nella tabella della saggistica, genere ormai desaparecido… la vera grande star è papa Francesco... e il tema religione appare dunque quello di maggior appeal», anche se poi leggi che «molti istituti, come l'Eurisko, non includono le pubblicazioni religiose al di sotto di un certo prezzo di copertina». Montagne russe dunque: gli «esclusi» per principio dichiarato sono «inclusi» nei risultati, e perciò «Saviano è il primo», e gli inclusi pur con restrizioni del «prezzo» non troppo «al di sotto» risultano «grande vera star» del mercato… Da noi forse certa laicità ha un odore di pecora: nera di pregiudizio, però.
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