giovedì 11 ottobre 2018
Tra pagine e rete recenti brontolii – mascherati persino da falsa devozione mariana di autodichiarati “cattolicissimi” – perché Francesco ha detto che «immagina Maria come una ragazza normale, di oggi, aperta a sposarsi, a farsi una famiglia». Inanità! Non varrebbe la pena, ma mi piace ricordare che Teresa di Lisieux, «Donna, Santa, Dottore della Chiesa e Maestra dei teologi»! – titoli firmati da Pio XI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI – nella sua ultima poesia, 154 versi scritti qualche settimana prima di morire, con titolo “Perché ti amo, Maria”, ha cantato le ragioni del suo amore per Maria, Madre di Dio e nostra, Sposa e Sorella, proprio come donna e ragazza normale, capace di vivere la vita quotidiana delle donne del suo ambiente e del suo tempo e insieme la straordinaria circostanza della sua unica vocazione totale... Qui alcuni versi esemplari, capaci da soli di ammutolire i brontolii, se in buona fede, e di svergognare le acrobazie, se coscienti della strumentalità delle accuse a Francesco... «Oh! Vorrei cantare, Maria, perché ti amo/ Se ti contemplassi nella tua sublime gloria/ che supera il fulgore di tutti i beati/ non potrei credere che io sono tua figlia/ O Maria, davanti a te abbasserei gli occhi/ Meditando la tua vita nel Santo Vangelo/ Io oso guardarti e avvicinarmi a te/ Credermi tua figlia non mi è difficile/ Perché ti vedo mortale e sofferente come me/ Io so che a Nazareth, madre piena di grazia/ Tu vivi molto poveramente non volendo niente di più/ Madre, il dolce figlio vuole che tu sia/ esempio dell'anima che lo cerca nella notte della fede/ Niente rapimenti miracoli estasi abbelliscono la tua vita/ O regina degli eletti il tuo sguardo materno/ Mi insegna a piangere, mi insegna a gioire/ Tu che venisti a sorridermi al mattino della mia vita/ Vieni a sorridermi ancora. Madre... Ecco la sera!».
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