domenica 5 ottobre 2008
Fuochi alle sagre di paese: prima il fischio poi il "botto". E i "botti" ci sono anche in pagina. Ieri uno innocente nel titolo del "Foglio" (p. 2): "Il Sinodo si apre con sei novità". Di grandi novità in realtà ne presenta poche, e infatti il pezzo dice molto altro. È libertà" Lo è anche su "Repubblica" (p. 1), ma comico e un po' patetico, l'esordio di Adriano Prosperi: «"Crescete e moltiplicatevi": l'invito divino a Adamo ed Eva è forse il passo della Bibbia di più lungo corso nelle omelie ecclesiastiche». Leggo e rido: in più di mezzo secolo di frequenza non ricordo una sola omelia con quella citazione. O Prosperi non ha mai frequentato, o non comprende la comicità del suo discorso. O ambedue le cose. Altri piccoli "botti". Titolo sul "Riformista" (3/10): "Papa Ratzinger fa il provino per la sua prima tv". "Il provino"? Ma è il meno: il pezzo contrappone Benedetto, che legge in diretta tv un brano biblico, a tutti i suoi predecessori: non «avrebbero accettato di perdere quel carattere sacro che contraddistingue il proprio pubblico apparire». Davvero singolare: dunque la Bibbia, Parola di Dio, non basta a garantire il "carattere sacro" dell'evento? Anche ieri, stesso giornale, altro titolo "botto": «Il Papa va al Quirinale e a Napolitano ricorda che è anche casa sua». A effetto, ma ridicolo lo stesso: sul portone del Quirinale, visto molte volte in Tv, c'è la targa che ricorda che per secoli la casa dei Papi "era" quella. Ora non lo è più, e dal discorso di Benedetto XVI non risultava alcuna rivendicazione. Come alle sagre di paese, ma qui il "botto" è prima! Dopo, sacrosanto, arriva il fischio.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI