giovedì 6 marzo 2008
Ieri "La Stampa" a due facce. Dritto: Antonio Scurati ("C'era una volta il bene",p. 31) ricorda il centenario della morte di Edmondo De Amicis elogiando il suo "Cuore" che propose a tanti ragazzi «le virtù civili dell'Italia unita». Anche Malpelo ricorda l'emozione di certe pagine. "Dritto" anche per Pierangelo Sapegno (p. 15) che godibilmente racconta che l'astrologo Von Wohl fu pagato profumatamente dagli inglesi per prevedere le mosse di Hitler: «non ci azzeccava quasi mai, ma aveva buoni agganci politici». Già: agganci politici" E il rovescio arriva nell'inserto "Tuttoscienze": «Farete l'amore anche con i numeri». Due pagine con fotocolor personale e intervista-tappetino dell'estatico Beccaria al numerologo Odifreddi, che stavolta lascia in pace Chiesa e cattolici, ma come un giocoliere squaderna le carte delle "Star" convocate per il suo Festival della Matematica: «5 Nobel, 2 medaglie Fields, un premio Turing, un Templeton e un Oscar». Esplode di entusiasmo, lui, per «concetti universali, applicazioni infinite, nuova visione» di tutto, e anche per «l'arte (che) si costruisce sulla forza del calcolo». L'esibizione acrobatica culmina poi annunciando che ci sono anche «quelli delle scale con tre angoli retti, in cui le persone salgono in ogni direzione e scendono di sotto e di sopra"» Su e giù? Di sotto e di sopra? Ma allora è, qui offerto ai lettori, il bis del famosissimo «facìte ammuìna» sulla nave napoletana ispezionata dal sovrano. E tu ripensi a quell'astrologo che «non ci azzeccava quasi mai», ma per i suoi «buoni agganci politici» era pagato profumatamente. Beh! Anche lui dava i numeri"
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