martedì 7 ottobre 2008
"Repubblica", domenica, p. 7: «C'è molta raffinatezza e sottigliezza nella seconda visita di Benedetto XVI» al Quirinale. «Rispetto ai tempi di Ciampi il Papa non viene per chiedere, come nel 2005, ma per rafforzare la strategia vaticana», e cioè per «sancire il ruolo pubblico-politico della Chiesa», che da noi è unico e totalitario. Sì"! Agli ingenui parrà che «nel discorso del Papa c'è molto del dibattito lanciato da Sarkozy sulla laicità positiva», ma "Repubblica", raffinata e sottile anch'essa, ci scova altro. Ecco: «all'Eliseo Ratzinger ammette(va) che il contributo al bene comune della Chiesa avviene "con altre istanze"», ma «al Quirinale questa molteplicità sparisce». Basta? No: mentre «a Parigi Sarkozy ricorda esplicitamente che altrettanto impegnati sono atei e agnostici», sottolineando il pluralismo, «al Quirinale il termine pluralismo è assente dal discorso presidenziale. Quasi che l'Italia fosse tutta modellata sull'ascolto del magistero cattolico». Ecco: il Papa "pluralista" all'Eliseo è "totalitario" al Quirinale, per dire «il suo ruolo di Pastore» unico «indossa cotta e stola», e Napolitano ci casca. Elogio al Papa "furbo" e schiaff(ett)o al Presidente? Sì. È noto che a "Repubblica" tre anni fa inventarono il falso " presente anche domenica in qualche pagina " per cui il 24 giugno 2005 Ciampi "replicò" fieramente al Papa difendendo la laicità. In realtà il Presidente non replicò, perché parlò prima del Papa, e restò soddisfatto e sorridente fino alla fine. Un Papa e due Presidenti ugualmente sereni. Per la cronaca di "Repubblica" lui «furbo e sottile», e loro reciprocamente opposti.
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