Bellezza e giustizia i doni dell'anacoreta
sabato 18 giugno 2016
La fede rende "belli", secondo l'antica concezione di bellezza che andava accompagnata con quella di giustizia. Un concetto quasi paradossale se accostato alla vita essenziale e disagiata vissuta dagli eremiti dei primi secoli. Eppure in Oriente e nell'Italia meridionale spesso il nome "Calogero" – che significa "bel vecchio" – era associato a chi viveva da anacoreta, molte volte nei posti più sperduti. Questo rende difficile individuare dati storici sulla vita del Calogero ricordato oggi dalla liturgia. Secondo la tradizione questo testimone "bello e giusto" era nato a Calcedonia verso il 466, arrivando poi da pellegrino a Roma. Si spostò quindi prima a Lipari, poi a Sciacca, dove prese dimora su un monte divenuto in seguito Monte San Calogero. All'eremita sono attribuiti diversi prodigi in vita e viene riconosciuto un prezioso impegno nell'evangelizzazione. Morì forse nel 561.Altri santi. Marco e Marcelliano, martiri (III-IV sec.). Letture. 2Cr 24,17-25; Sal 88; Mt 6,24-3. Ambrosiano. Lv 23,26-32; Sal 97; Eb 9,6b-10; Gv 10,14-18 / Gv 20 1-8.
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