giovedì 8 novembre 2012
Ieri sul "Fatto" dopo lunga non avvertenza deliberata (p. 18) «Una voce dal Sinodo: la Chiesa si penta»! Titolo un po' allegramente aggiustato – ma è libertà – per Marco Politi che elogia come nel recente Sinodo siano stati denunciati ritardi reali, peccati e persino «delitti» di persone di Chiesa. Vero, e lui pare contento. Vero anche, però, che ci sono state tante altre voci, sempre in Sinodo, sulle speranze, le gioie, le meraviglie di questa stessa Chiesa che da duemila anni porta al mondo il messaggio evangelico. Colpisce tra l'altro, nello scritto, il riconoscimento per «Benedetto XVI, lucido come intellettuale»! Almeno questo! A dire il vero, però, proprio l'allora cardinale Ratzinger fu tra i primi a ricordare pubblicamente anche le «sporcizie» di Chiesa che obbligavano al pentimento. In ogni caso, sul "Fatto" un piccolo "ripensamento". Mentre lo annoto però mi capita – verso le 13 – di trovarne un altro… Su Raitre Corrado Augias dialoga amabilmente – in quella sede lo fa sempre e con tutti – con don Virginio Colmegna, prete e uomo della Caritas di Milano da sempre sulla breccia, e pare incantato dalle tante attività svolte: accoglienza, sussidi, mense, soccorsi immediati, vicinanza concreta agli ultimi, ecc... Ascolta, Augias, chiedendo subito come e dove si trovino «le risorse» per tutto questo, e don Colmegna gli ricorda tra altro anche «l'8 per mille». L'8 per mille? Figurarsi! C'era da aspettarsi un Augias che salta sulla sedia e rimprovera il povero prete perché – per Bacco! – l'8 per mille è una "truffa", inganno dei preti, marchingegno perverso che segna da sempre l'ipocrisia italiana e clericale che paralizza tutto… Invece no: sorriso e conclusione amichevole. Altro ripensamento: bella coppia, stavolta.
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