martedì 25 febbraio 2014
«Appello battagliero al Papa». Ieri sul Giornale (p. 14) si raccontavano le ritornanti accuse del Foglio al Papa: sconfesserebbe la fede cristiana e cattolica! Mentre al Concistoro Benedetto è fraternamente e umilmente accanto a Francesco, loro (22/2 p. 1: «Famiglia Patchwork») scrivono che questo «Papa gesuita» tradisce la fede! E «gesuita», da quelle parti, non pare un complimento. Accuse pesanti. «Linea dei gesuiti, dunque del Papa»: «legittimazione del divorzio, comunionalità misericordiosa, dire e non dire, aria da Vaticano III, ostia ai divorziati risposati, celebrazione della democrazia alla Zapatero, avere ragione anche quando si ha torto…». In crescendo, e col botto finale: «Francesco in santa Marta se l'è nuovamente presa con la fede come ideologia»! Non è un incubo, è una manipolazione, nero su bianco, alla quale si sono accodati anche alcuni sbandati e qualche sbadato di troppo: «I papi del dopo Concilio» contro «i papi di 150 anni fa»! All'ingrosso dunque: Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II e, alla fin fine, anche Benedetto contro «la fede» che vigeva «150 anni fa». Firma simbolica? Sì, ma con appena un po' di mestiere sottotraccia trovi grammatica, sintassi e calligrafia di battaglia alla Lefebvre (col suo scisma) e alla De Mattei: tessere storiche vere per un mosaico falso. Che tristezza.
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