martedì 18 febbraio 2020
Un progetto di successo va ripetuto. Così accade per "Taruha", con cui la Comunità Oasi 2 San Francesco, che gestisce in collaborazione col Comune di Barletta il Siproimi (Sistema di protezione per immigrati e minori stranieri non accompagnati), vuole sensibilizzare sul tema dell'accoglienza dei migranti e dell'inclusione sociale. In lingua hausa, una delle più diffuse in Africa, il termine "Taruha" significa "incontro, ritrovo". Ed è proprio l'incontro diretto tra gli stranieri ospiti del Siproimi e i cittadini barlettani il fil rouge che collegherà idealmente il ciclo di appuntamenti iniziato nel liceo classico statale Casardi. «Pensiamo che l'incontro fisico tra persone – dichiara Valeria Sallustio, responsabile Siproimi Barletta –, pur appartenenti a culture molto diverse fra loro, faciliti l'avvicinamento e il dialogo, molto più di discorsi teorici. L'esperienza in questo campo ci ha insegnato che la percezione del calore umano fa davvero la differenza, soprattutto per i giovani. L'obiettivo è abbattere i pregiudizi e gli stereotipi da cui siamo circondati. E non c'è modo migliore, per farlo, che parlarsi guardandosi negli occhi». Grazie all'utilizzo di contenuti multimediali, al centro dunque integrazione e inclusione, ma anche come funziona il Sistema protezione in Italia, con l'intento di sfatare falsi miti.
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