domenica 6 marzo 2016
Il punto ristoro del Tribunale per i minorenni di Napoli ha un nome che è già una storia, "Caffè... sospeso", e a servire l'aromatica bevanda sono due barman speciali, in divisa rossa e verde: Cristian e Daniele, 21 e 24 anni. Sono entrambi in semi libertà, in casa famiglia o con una condanna da estinguere, e sono i primi ad inaugurare l'iniziativa ideata dall'associazione culturale e artistica "Gli Scugnizzi" per il recupero sociale dei ragazzi a rischio. «Il caffè è sospeso. Come le nostre vite», dicono Cristian e Daniele. «Abbiamo sbagliato e pagato. Ora cerchiamo una nuova vita e il lavoro è il primo passo». Il progetto del "Caffè... sospeso" è indirizzato a giovani napoletani in regime di semilibertà o affidati a case famiglia territoriali. Consiste nel fornire un tirocinio formativo da barman con la possibilità di lavorare all'interno del bar del Tribunale, recentemente ristrutturato attraverso i finanziamenti del Cgm (Centro di giustizia minorile) e con l'apporto delle aziende Caffè Borbone e Casolaro Hotellerie, che hanno offerto le attrezzature. Obiettivo principale è garantire un'opportunità professionale, di riabilitazione e di socializzazione, coniugando l'obbligo di scontare una pena ai diritti di rieducazione, lavoro e dignità costituzionalmente garantiti. Un tirocinio di tre mesi, con uno stipendio di 500 euro al mese, a dimostrazione che esiste davvero un modo onesto di guadagnare. Una vera scuola di vita dietro a un bancone, fatta di regole, di rispetto di orari, di impegni, di nuovi stimoli.
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