martedì 22 dicembre 2009
Lo so: lupus fuori serie per temi e toni, ma troppi, e come inavvertiti, mi paiono i segni di barbarie! Quasi nulla in pagina sulla follia dall'Uganda, che vorrebbe aggiungersi ai già tanti disgraziati Paesi in cui l'omosessualità è pagata con la condanna a morte, eseguita, e scivolano via, presto in ombra, vicende di morti in carcere, dal povero Cucchi ai tantissimi suicidi, fino al fatto di ieri, strillo in prima solo su "La Stampa": un nigeriano " "il negro!" " testimone di ferocia, divenuto muto per sempre. Probabilmente non c'è mistero, ma il caso è aperto. Tanta barbarie anche dal clima politico. Se parli di "riforme" liberamente condivise - essenza della democrazia moderna - ti arriva la nevrotica accusa di "inciucio". Basta proporre il dialogo e subito (ieri, "Corsera", p. 6) qualcuno replica nevrotico che "l'unica cosa per ora possibile è mandare a casa Berlusconi!". Domanda: comunque la si pensi, conta o no che la maggioranza dei cittadini elettori non l'ha "pensata" così? Brutta aria! Da poco del resto c'è stato un atto di violenza che poteva andare oltre il "mandare a casa". Ragionare è "inciucio"? A chi ha memoria è venuto in mente il luglio 1948, quando spararono a Togliatti. Qui (29/3/1998) ricordavo che a Castelfiorentino alla notizia dell'attentato una banda di scalmanati andò a uccidere il parroco. Me lo raccontò di persona il successore, don Giovanni Bianchi, fiorentino anche lui e poi vescovo di Pescia, morto nel 2003. Mandare a casa gli "altri"? Se lo si fa con mezzi di libertà demo-cratica si può, il resto è e resta barbarie, e mai segno di equilibrio, che in certe cose è (quasi) tutto.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI