giovedì 11 febbraio 2010
«Aghi, spille, specchi, trappole per sorci, occhiali per vecchi!» Così una volta l'ambulante, tra i banchi del mercato. Ma se uno sbaglia occhiali vede male. Anche in pagina. Così due volte in due giorni sul "Corsera". Lunedì (p. 1: "Il senso di colpa del capitalismo" il fondo di Ostellino bacchetta duro: «È ipocrisia il Capitale che denuncia carenza di etica nell'economia di mercato, si autodefinisce "sociale" e demonizza il capitalismo anglosassone "orientato al profitto"». Lui ce l'ha con gli "ipocriti" capitalisti che cercano di rispettare l'etica, ma in ultima analisi " manco a dirlo " bersaglio è la Chiesa. E continua: «l'eticizzazione della politica e dell'economia, da parte della Chiesa, è nell'ordine delle cose di un sistema teocratico; è, da parte di uomini politici e partiti, la teoria e la prassi dei Paesi totalitari. Ma nel mondo dell'impresa è una contraddizione in termini». Secco. Sembra quasi che per Ostellino un'economia seria debba essere senza etica, anche se alla fine pare correggersi, parlando di una «cornice normativa» che «disciplini la libertà di impresa». Possibile che, anche per uno come lui, Chiesa e preti fuori di sagrestia risultino sempre e comunque «teocratici», e chi li segue «totalitario»? E martedì ("Corsera", p. 1) Guido Rossi fa dama: "Difendere le Radici Laiche della Cultura". Grande affresco di quasi 10 secoli d'Italia, con tanti protagonisti, per dire che questo Papa già dal 2005, e ora con la «Caritas in veritate, si è allontanato dal sogno laico di Kant»: perciò gli italiani debbono svegliarsi! «Aghi, spille, trappole per i sorci»? Tutto, sì, ma servono «occhiali» diversi"
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