mercoledì 1 agosto 2018
Sette anni di accoglienza spontanea e abbracci sinceri, sorrisi felici e volontariato vero lontano dai riflettori. A Montegiordano è così dal 2011, dalla prima volta che la cittadina cosentina abbracciò i bimbi strappati agli stenti, alla malattia e spesso alla morte dalla fondazione "Bambini in emergenza" creata nel '95 da Mino Damato e ora curata dalla moglie Silvia Saini Damato. I piccoli rumeni, alcuni sieropositivi per il contagio materno, sono tornati nella cittadina della diocesi di Cassano all'Jonio grazie all'invito del vescovo Francesco Savino, all'accoglienza delle suore della comunità "Stella Maris" che hanno messo a disposizione i loro alloggi, e della comunità di Montegiordano che li coccola come figli.
Assieme ai piccoli rumeni ci sono i volontari e un gruppo di ragazzi della comunità "Emmanuel" di Cerignola che collabora con la creatura di Mino e Silvia, ed essa stessa fa molto per quanti hanno bisogno. Al loro fianco Mariella e Carmelina, due mamme cassanesi che hanno lasciato a casa marito e figli cucinando per altri di famiglia. Per una manciata di giorni è stato a Montegiordano pure il presidente dell'Apsa, segretario generale della Cei e vescovo emerito di Cassano, don Nunzio Galantino, che proprio durante il suo servizio episcopale cassanese avviò l'ospitalità in riva allo Jonio dei "Bambini in emergenza" e che da anni aiuta nell'impegno al fianco dei troppi piccoli che ne hanno bisogno. Quest'anno a Montegiordano c'erano le famiglie rumene che hanno fatto scoprire il calore d'un abbraccio ai piccoli abbandonati dai genitori naturali.
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