mercoledì 18 giugno 2014
Assaporare la sfacciata bellezza del lungo-Senna o la magia degli Champs-Élysées, facendo diventare ogni percorso un viaggio. Muoversi in bici non solo non inquina e riduce il traffico. Questa consente di riappropriarsi dello spazio urbano, perfino in una sterminata metropoli. Con questa idea, Parigi ha lanciato sette anni fa “Velib”, considerato il più capillare ed efficiente sistema di bike sharing in Europa. La possibilità di percorrere la città in bicicletta non è più un privilegio per soli adulti. Da oggi parte “P'tits Velib”: trecento bici, di dimensioni differenti, con o senza rotelle, destinate a bambini dai 2 ai 10 anni. Colore grigio metallizzato e grande cestino bianco di fronte, in pratica, le “due ruote baby” sono una versione ridotta del normale Velib. L'obiettivo è quello di consentire a genitori e figli di effettuare escursioni insieme. Le mini bici, dunque, non saranno a libero accesso. I piccoli potranno prenderle solo in cinque siti “sicuri”, ovvero garantiti dalla supervisione di un adulto. Il sistema non si rivolge esclusivamente ai turisti. I dati su Velib – 20mila bici e centinaia di migliaia di abbonati – dimostrano come i parigini siano i principali fruitori del bike-sharing: tanti hanno sostituito le due ruote a auto e mezzi pubblici, in particolare per gli spostamenti notturni, quando tram, bus e metro si fanno meno frequenti. La versione “enfants” è ancora in fase sperimentale: il Comune ha in mente di ampliare la flotta a pedali poco a poco, nei prossimi mesi.
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