sabato 6 luglio 2013
Sotto la foto leggi “Scorretto”, tutto in maiuscolo, ma lo pubblicano lo stesso. È libertà. “Il Giornale” (2/7, p. 25) annuncia: «Raccolte in volume le provocazioni “bibliche” dell'intellettuale scomparso nel 2011». Massimiliano Parente offre così «I 10 comandamenti rivisti e corretti (da Hitchens)». Secondo lui si tratta di «uno spassoso ma serissimo ragionamento centrato proprio sui comandamenti religiosi, un testo in puro spirito illuministico… Bibbia alla mano». Domanda: ma cosa giustifica una serie di stupidità che dimostra il volontario malinteso al solo scopo di deridere i “Dieci Comandi” biblici, con Hitchens dietro le quinte e Parente qui in primo piano? E così leggi che «l'adulterio è messo sullo stesso piano dell'omicidio»! Una fesseria totale, come se si dicesse che l'adulterio è messo sullo stesso piano del sabato per gli ebrei e della Messa alla domenica per i cattolici. Ancora: si ignora del tutto la storia del Decalogo stesso, e ripensando il decimo comando leggi: «Oggi un buon fedele può avere due barboncini, una Porsche, tre iPad e cinque donne»! Via così avanti fino al sublime paragone finale, tutto di Parente: «A proposito ricordo un'emblematica puntata di Porta a Porta, dove un gruppo di opinionisti processò in diretta Sarah, una giovane ragazza musulmana che difendeva la lapidazione delle donne adultere. Sarah ad un certo punto chiese: “Insomma, la Bibbia l'hanno scritta gli uomini o Dio?” Nessuno ebbe il coraggio di dire che l'avevano scritta gli uomini, e si fece finta di niente». Sottinteso finale di risate? Forse nell'intenzione di Parente. Hitchens ora non può più studiare e informarsi sulla storia delle “Parole” (“Haddebarìm” in ebraico, “Entolài” nel greco biblico”). Lui forse ha cambiato opinione, diametralmente, ma Parente potrebbe ancora studiare e informarsi: “Il Giornale” risparmierebbe pagine, e soprattutto figuracce…
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