venerdì 20 luglio 2018
La prima opera creata da Dio è la luce. Dalla sua separazione rispetto alle tenebre nascerà l'alternanza tra giorno e notte, lo scorrere del tempo. Per la prima volta la formula di approvazione e di benedizione «Dio vide che era buono» compare a proposito della luce. Il salmo 104 è un inno a Dio creatore nel quale il poeta, passando in rassegna le opere prodotte da Dio se ne sente rapito dalla bellezza e armonia e trasforma l'entusiasmo per le opere realizzate nei complimenti più vivi all'autore e nell'adorazione della sua grandezza. Il suo poema parte dall'abbigliamento divino. Già! Cosa indossava Dio mentre produceva cose tanto belle? Il salmista risponde: «Sei rivestito di maestà e di splendore, avvolto di luce come di un manto» (Sal 104,1-2). Partendo dalla creazione della luce sembra che Dio non sia solo guidato da un aspetto pratico, originare il tempo, ma anche estetico. Il creato deve essere elegante come lui. Lo stesso buon gusto che ha Dio nel vestirsi deve risplendere nella sua creazione. Verso di essa Dio non prova senso di superiorità, né la preoccupazione di tenersi a distanza lasciandola su un piano estetico ben distaccato al ribasso per tenere le distanze. Il primo dono di Dio al creato è il suo stesso manto per una uguale bellezza tra creatore e creatura.
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