venerdì 15 ottobre 2010
Ieri qui il direttore sull"errore di immaginare i Papi a nostra misura forzando giudizi e magari previsioni interessate. Rispetto della realtà, quindi, senza profezie o pretese da indovini. Per caso sempre ieri qui (p. 25) titolo secco: "Lo stemma del Papa non è cambiato". Con tanti saluti a qualche tromba che il giorno prima, in pagina varia, avendo visto pendere dalla finestra dell"Angelus papale un drappo in cui si vedeva la tiara al posto della mitria, aveva costruito un castello di messaggi nostalgici che parevano rimandare ai tempi dei tempi, con il Papa che riassumeva in sé tutti i poteri, non solo del cielo, ma anche della terra" No! Papa Benedetto non ha cambiato parere né stemma e non evoca poteri che non vengano dalla Parola e doveri che non discendano dal ministero petrino al servizio alla Chiesa universale. Anche questa è laicità cristiana. Stop! A proposito, sempre ieri sul "Foglio" (p. 2) Angiolo Bandinelli " "L"eternità va cercata non dopo" " commenta a modo suo i pensieri del cardinale Scola spiegando come è possibile l"anelito all"eternità senza aver bisogno della fede e cita ammirato il poeta Rimbaud (1854"1891) per cui l"eternità è già qui «vivere" nel fulgore dell"amore assoluto». Ebbene: contemporaneamente a Rimbaud, sempre in Francia Teresa di Lisieux (1873"1897), oggi santa e dottore della Chiesa, ha vissuto e cantato l"eternità dell"Amore assoluto cercata e trovata non solo "dopo", oltre la morte, ma già in vita: «Nel cuore della Chiesa" Io sarò l"Amore, così sarò tutto" O Faro luminoso dell"Amore, ho trovato il segreto di appropriarmi della tua Fiamma!». Ecco: l"eternità dopo, sì, ma anche durante: «Noi già siamo figli, ma ancora non si vede"" (1Gv 3,2). Un segreto che viene da Cristo!
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