domenica 23 agosto 2009
Venerdì su "Repubblica" (p. 35) due pezzi talmente sbilenchi sembrano messi lì per screditare gli illustri autori, ma sono autentici. Franco Cordero in mezza pagina sferza irridente l'ora di religione, ammucchiando tra altri Hitler, Stalin, Telemaco, Cornelio Nepote, Achille Starace, Silvio Pellico e Ulisse, racconta le sue personalissime disavventure alla Cattolica di Milano, elogia «Alcide De Gasperi, cattolico severo che difendeva lo Stato dai prelati», insulta Massimo Cacciari perché la pensa diversamente e promette che riparlerà dei «rilievi» di «uno scolaro sveglio» ma, giunto al dunque, all'improvviso come in sogno inventa letteralmente che la collocazione «in ruolo» dei docenti di religione è «un regalo berlusconiano». Un falso! Prima si informi " Totò aggiungerebbe qualche altra parola " poi ne riparliamo, ma da svegli! Poteva bastare? Sì, ma stessa pagina c'è il bis. Lo «storico» Massimo L. Salvadori " titolo: «La differenza tra cattolici e clericali» " deplora la «grande confusione-distorsione» che «piace assai alle gerarchie cattoliche» disegnando quella che per lui è la giusta «distinzione-opposizione» tra «laici» e «cattolici». Anche qui una sfilza di nomi illustri, ma con al centro l'idea che la scuola di religione sia come tale una concessione di «spazio pubblico» alla Chiesa ad opera dei «Patti del Laterano» del 1929, e quindi clerical-fascista! Può, uno storico serio, dimenticare che l'ora di religione nelle scuole dello Stato fu introdotta dai risorgimentali anticlericali di fine '800? Può, ma è segno che anche lui dorme, e sogna. E allora buona notte! Da svegli se ne riparla"
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI