Ermete Realacci: "Adesso impariamo a capire gli italiani"("Il Giornale", 30/4, p. 8). Marina Sereni: "Ora radichiamo il Pd nel Paese"("Unità", 4/5, p. 7). Dunque qualche errore" Ma quale? Qui il punto. Alle tante autocritiche ne manca una, e le cose addirittura peggiorano. Così "Il Manifesto" (1/5, p. 1) " la cui parte politica è naufragata nell'urna " sul discorso inaugurale di Gianfranco Fini alla Camera: "Fini vola nel XXI secolo in compagnia di Benedetto XVI"! Ciò perché ha detto che «la libertà è minacciata nello stesso momento in cui nel suo nome si teorizza una presunta impossibilità di definire ciò che è giusto e ciò che non lo è". Dice che si può distinguere "ciò che è giusto" da "ciò che non lo è"? Allora sta col Papa! E Benedetto XVI è regalato agli altri. Per caso leggo il ritaglio domenica, mentre in tv vedo che il Papa parla a 150 mila giovani venuti apposta a San Pietro ad ascoltarlo! Qualcuno è morto, politicamente e culturalmente, ma arringa e fustiga i vivi! Ieri ci si mette " e pare ben più grave " anche "L'Unità" (p. 6): Benedetto XVI sabato a S. Maria Maggiore ha salutato il neosindaco di Roma, come aveva fatto in precedenza più volte con Veltroni e Rutelli, ma scatta il corsivo incosciente ed autolesionista: "Quel feeling con Alemanno"! Dite che non avete capito "il Paese"? Beh! 700 mila italiani si mettono in fila per Padre Pio, e voi li deridete, 150 mila giovani vanno a San Pietro dal Papa, e voi li regalate ad Alemanno e Fini" Domenica "Il Manifesto" (p. 1): "I dirigenti di sinistra hanno condotto una politica suicidaria". Perfetto! Anche se non sanno quanto è vero.
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