venerdì 6 luglio 2018
Ogni anno oltre mille giovani immigrati di età inferiore ai 18 anni vengono accompagnati senza genitori o parenti come rifugiati in Austria. La maggior parte di loro non ha cura e alloggio adeguati all'età. Il lavoro della Famiglia Salesiana austriaca inizia qui e sostiene i giovani richiedenti asilo, rifugiati e migranti nella loro situazione di vita in un Paese che politicamente manifesta alcune resistenze all'accoglienza. Un bel segno in direzione opposta viene dunque dal mondo salesiano; infatti alla fine di giugno – come riferisce l'agenzia di stampa dei figli di Don Bosco – don Petrus Obermüller, superiore dell'Ispettoria salesiana dell'Austria, ha presieduto la benedizione solenne di un nuovo edificio della "Don Bosco Flüchtlingswerk", associazione impegnata nell'accoglienza e nel servizio ai giovani profughi.
La struttura, che si trova a Vienna, è in grado di ospitare fino a trenta profughi minorenni non accompagnati; il tutto in ambienti nuovissimi, accessoriati ma sobri, pensati per offrire un senso di casa, familiarità e autonomia, in puro stile salesiano. Don Obermüller ha sottolineato il grande lavoro svolto dall'associazione e ha affermato che «la nuova casa è uno spazio dove i giovani profughi potranno crescere, formarsi, fare un percorso di integrazione». Suor Maria Maul, Figlia di Maria Ausiliatrice, superiora dell'Ispettoria di Austria e Germania, ha aggiunto che anche Don Bosco oggi s'impegnerebbe con tutte le forze per questi minori bisognosi di protezione. E darebbe loro tutta la sua fiducia.
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