venerdì 30 dicembre 2016
Entrare in pronto soccorso ed essere accolti da un giovane, una ragazza o un ragazzo con un camice rosso, in grado di orientare, informare e sostenere i pazienti e i loro familiari nei momenti convulsi del triage o durante le attese.
Per la prima volta in Italia, a svolgere questa mansione non sono semplici volontari, ma 22 allievi del quinto anno del corso per tecnico di servizi socio-assistenziali di un istituto professionale di Asti, il Castigliano, protagonisti di una bella sperimentazione: i ragazzi, dopo aver seguito un corso di formazione tenuto da docenti Asl, tra cui il responsabile del locale pronto soccorso, Gianluca Ghiselli, sono oggi operativi. Sette giorni su sette compresi i festivi, dalle 8,30 alle 20,30, due per turno: quando al mattino gli studenti sono a scuola, quattro diplomati dello scorso anno scolastico, aggiudicatari di una borsa lavoro, li sostituiscono. Il progetto durerà sei mesi.
Un progetto che consente ai ragazzi un primo contatto realistico con l'indirizzo di studio scelto e agli operatori del pronto soccorso di concentrarsi ancora di più sulla diagnostica e gli accertamenti, mentre gli studenti/assistenti di sala, che non hanno nessuna funzione sanitaria, spiegano dove pagare il ticket o la scala di gravità dei codici assegnati ai pazienti, indicano ai dimissionari dove trovare la farmacia di turno, cercano di ridurre la preoccupazione e riempire i tempi d'attesa durante la permanenza in sala d'aspetto, vanno incontro a esigenze di mediazione culturale con fruitori stranieri.
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