mercoledì 9 aprile 2008
Assurdità assortite. Ieri, "Corsera" (p. 41) titolo per Giulio Giorello: "Dalla caduta dei dogmi nasce il neoilluminismo. La lezione di Galileo e il ruolo delle scienze esatte". Leggi. È interessante, ma di "dogmi" nessuna traccia. In redazione qualcuno, distrazione o fretta, se l'è cavata prendendosela al solito coi "dogmi", senza sapere cosa siano: basta la parola per squalificare! È proprio un peccato, perché nella fede cattolica i pochissimi "dogmi" non sono divieti o muri che bloccano la ricerca, ma indicazioni di cammino sicuro ed aperto date nel tempo dallo Spirito che vive nella storia. È Concilio: Dei Verbum, 8. Altre assurdità? Sempre "Corsera" (5/4, p. 15) provvede l'allegro Odifreddi dicendo sicuro che Giuliano Ferrara «è un apostata. Prima era comunista ateo, adesso è papista». "Apostata"? Ma allora lo è anche chi "prima" era cattolico, adesso è ateo impenitente e dà sempre i numeri! Stesso giorno su "Repubblica" (p. 6) ci si mette anche il Ciarrapico, per il quale sui "comunisti" cade ancora «la scomunica del 1949». Peccato che per lui sia "comunista" chiunque non la pensi come lui, nostalgico del Duce. Forse si allarga troppo, come l'antica rana" L'assurdità davvero grossa però " tema "apostasia" sui generis, e "firma cattolica"! " era sparata su "Liberazione" (26/3, p. 5): Don Lorenzo Milani si è convertito e fatto prete «per paura di Dio», e per vincere l'angoscia si è consegnato alla «mediazione della Chiesa», perciò per lui «l'obbedienza al potere ecclesiastico restava la virtù suprema». Spiace davvero: un giudizio assurdo, gravemente postumo e proprio offensivo.
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