sabato 17 maggio 2008
Angela Finocchiaro al Senato: «Faremo un'opposizione laica e asciutta»! Ieri ("Repub-blica", p. 1: "L'arte sublime di denigrare il nemico") Umberto Eco parte dal piccolo tassista di New York per dire che gli uomini hanno come per natura «bisogno di un nemico». Stessa "Repubblica" (pp. 56-57) Giampaolo Pansa sul demonio dell'odio cieco che ha inquinato anche la nobiltà della Resistenza al nazifascismo. Strano forse, ma Malpelo pensa a vicende più piccole. Su "Europa" (11/5, p. 1) " "Sconfiggere Travaglio e Colombo" " Stefano Menichini è lucido sui danni dell'aver messo al centro della politica il rifiuto assoluto di ogni altro e la falsa mentalità di guerra perpetua al "nemico", con la quale qualcuno ha ricattato e ricatta «il Pd costretto ad uno status di minoranza permanente». Fa quei due nomi, Menichini, ma chiude il cerchio aggiun-gendo Di Pietro e Grillo. Ora pare che gli stiano facendo guerra, dentro il suo giornale e fuori, ma ha ragione e il punto è essenziale: la mentalità per cui la politica è solo «denigrare il nemico» è sempre perdente. La prova " 13 aprile e seguenti " è davanti ai nostri occhi. Ma allora alla conclusione della Finocchiaro per «una opposizione laica e asciutta», segue logico un sospetto. "Laica"? Non sarà che si vuol mettere fine alla demonizzazione politica, ma " scuola Colombo/Travaglio, ex sinistre estreme, e ora Di Pietro che ce l'ha col "papismo" " il nemico fisso unico ora resta il mondo cattolico? Eterno Alberto Sordi: "asciutta" come la pasta, e "laica" è provocazione. «M'hai provocato" e io me te magno!». Dal 18 aprile 1948 è sempre andata così"
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