giovedì 19 novembre 2009
"Corsera" ieri (p. 39): in due sul prossimo incontro del Papa con gli artisti, Maria Antonietta Calabrò, «Artisti in Vaticano senza confini» e Pierluigi Panza, «Tra scandalismi e immagini di fede». Panza esordisce così: «La "reconquista" del mondo dell'arte è una delle linee ispiratrici del "ministro" della cultura vaticana, mons. Ravasi». «Reconquista», alla spagnolesca. Lui è certo che la Chiesa ha già perso «il mondo dell'arte», ma tu ricordi " lo fa anche il pezzo di Calabrò " la passione di Paolo VI per quel mondo, espressa a fine Concilio (8/12/1965) nel celebre "messaggio agli artisti". Detto in chiaro: a dilapidare ogni credito sarebberono stati poi i due Giovanni Paolo, e perciò Benedetto ha chiamato Ravasi, che con coraggio inaudito di «nuovo caudillo» per riprendere il territorio perduto " scrive Panza " dovrà cancellare la moda invalsa degli «scandalismi artistici» spadroneggianti che hanno «dissacrato» tanto spazio d'arte. Di suo, Calabrò avverte che l'iniziativa papale procede bene, ma già con qualche notevole inciampo, e perciò enuncia con sicurezza «fasti», ma anche «nefasti», perché già tanti hanno risposto no all'invito papale, in prima fila «uno dei più influenti artisti americani, Bill Viola»! E invece proprio Viola non solo ha già accettato, ma sarà a Roma in anticipo proprio per l'incontro speciale. Tanti hanno accettato: troppi! Di qui qualche amarezza di Panza: si illude sempre chi pensa di sconfiggere i preti. Comandati dal «neocaudillo» Ravasi, essi vinceranno anche questa guerra. Già: «molti artisti, all'uopo, saliranno sul carro». «All'uopo», lacrime amare.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI