martedì 28 dicembre 2010
"Al cardinale piace la Biennale": su "L'Espresso" (29/12, p. 13) P. Fa. annuncia così che «dopo oltre un secolo, pare avviarsi verso l'armistizio il rapporto conflittuale fra la Santa Sede e l'arte contemporanea». L'«armistizio»? Ma allora c'era il «conflitto»! Da quando? E dovuto a chi? In 2.000 anni di storia tra Santa Sede e artisti più che pace: tanta amicizia e collaborazione. Arte contemporanea e Papi? Certi vuoti di memoria laica sono ridicoli: Papa Giovanni e Manzù. Paolo VI e i più grandi artisti del tempo, e il suo messaggio finale del Concilio proprio per loro (8/12/1965) e poi Giovanni Paolo II, e anche oggi. Ma cos'hanno nel caricatore, certe penne de "L'Espresso"? Poiché il neocardinale Ravasi " nome che dice fede, cultura, capacità di parlare a tutti, garbo, limpidezza di contenuti e linguaggio " manifesta interessamento verso «la prossima Biennale», eccoli a soffiare nella tromba a "fin di meraviglia" laica. E dire che proprio lì sotto leggi in un titolo «L'illusionista"» Perfetto! La pagina è «a cura di Enrico Arosio e Primo Di Nicola». E sì! Sarebbe opportuna qualche migliore "cura", per evitare i facili scivoloni che credono di guardare la realtà, ma vedono fantasmi da «illusionisti capaci di numeri sbalorditivi». Stesso "Espresso" poi (p. 154), Umberto Eco scrive che «oggi la gente è disposta a fare carte false pur di apparire sul teleschermo». Verissimo. Vale in tv, ma anche in certe pagine che credono di essere "laiche". «Illusione, dolce chimera sei tu»! In realtà hanno come fissa in testa "la storia siamo noi", e "nelle scarpe" resiste sempre "un sassolino che fa tanto, tanto male! Ahi!" È Natale? No, Natalino Otto (1943)! Un vero" artista.
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