sabato 6 febbraio 2016
«Basta religione, il futuro è questo»! (“Libero”, 2/2, p. 1 e interno). Filippo Facci ha un presentimento: l'esplosivo trionfo della scienza. Ma l'inizio è paradossale: «Premessa uno: non ho alcuna competenza». Sulla scienza, intende. Leggi e capisci che sulla religione ne ha ancora meno. Religione finita? Sorridi e metti via: cestino! Però due giorni dopo tutti i giornali traboccano di Giubileo, san Pio e dintorni. Sul “Fatto” tutta p. 14, sul “Giornale” tutta p. 17, sul “Tempo” tutta p. 12, e via di seguito: su tutti, anche “Libero”! Non basta. Sul “Corsera” (3/2) Giuseppe Vacca, «filosofo marxista, una vita nel Pd» guarda la realtà dei «grandi scenari» di oggi e annota la vivacità del «denominatore comune, la nostra civiltà cristiana, una grande eredità». Povero Facci! Quel «Basta!» è il suo “mi butto per terra e mi sporco tutto” dei bimbi capricciosi cui qualcosa non piace, e anche sui giornali nessuno se lo fila. Realtà e «verità effettuale», direbbe Machiavelli. Anche ieri tutti i giornali tra Giubileo e reliquie esposte di due Santi diversi, ambedue scomodi per tanti. Ed ecco che trovi altre allergie. Per esempio ieri in Rassegna della Camera con 425 segnalazioni sulla cosa neppure un trafiletto. E succede anche che Daniela Ranieri (“Fatto”, p. 8: «Il nostro Medioevo è qui, con Padre Pio») scriva una paginata di ironie che si crede mordace: anche lei ha l'allergia e allegramente sputa fango contro vento. Spiace anche, però, che “Il Tempo” (pp. 1 e interno) per esaltare san Pio insulta insieme papa Giovanni e il cardinale Capovilla riciclando cose chiarite da tempo: al Papa arrivarono relazioni calunniose su padre Pio, e lui manifestò giudizio negativo scrivendo «Si vera sunt quae referuntur» (se sono vere le cose che si riferiscono). Erano false, e con la verità effettuale tutto poi camminò verso l'oggi!
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