giovedì 4 ottobre 2012
Sorridi, ma se vuoi pensi anche. Martedì, festa degli Angeli Custodi su "La Stampa" (2/10, p. 1) Massimo Gramellini ricordava che è il suo compleanno partendo da questa memoria d'infanzia per lui forse un po' ingenua: «Angelo che sei il mio custode…» Il titolo però è diverso: «Nonno che sei il mio custode». Lui infatti annota che oggi, vista la crisi, spesso i veri angeli reali sono «i nonni (che) mantengono i nipoti con i soldi che avrebbero voluto lasciare in eredità ai figli». Giusto e sottilmente malinconico, ma il tema dell'angelo può evocare a qualcuno tante altre cose, religiose e di altro genere, e puoi ripensare a "La vita è meravigliosa" (1946) di Frank Capra, con Clarence «angelo di seconda classe», o meno leggermente a "L'angelo sterminatore" (1962) del grande Buñuel. Ma pur rispettando seriamente le memorie infantili e la giusta malinconia attuale di Gramellini, a Malpelo torna in mente un brano delle lettere di una ragazza di Lucca di 100 anni orsono e oggi "santa", Gemma Galgani. Diceva di parlare col suo "angelo"; aveva le stigmate e quando un medico per questo fu incaricato di visitarla, scrisse di essersi vergognata un po' perché quello non volle vedere solo le mani e i piedi, ma la fece svestire. E lei? Ecco: «Ha detto che sono isterica. Pensi quello che vuole. Io mi sento normale». Tornando all'angelo, però, ecco un suo tranquillo racconto per lettera al p. Germano, passionista: «In cucina è venuto l'Angelo, mentre Mea faceva le polpette… Io dico che proprio Mea non se ne sia avveduta… Però ho paura che quest'Angelo Custode lo vedano, in casa…» Consentito a tutti ringraziare con Gramellini i nonni, "angeli" di oggi, ma c'è ancora chi da grande vuole ricordare gli Angeli Custodi… È libertà, vero?
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