venerdì 12 febbraio 2010
Nel mitico Texas degli "Indiani" le bugie di "lingua biforcuta" si punivano con lo scalpo. Mercoledì ("Unità", pp. 4/5) solenne intervista collettiva alla Bonino. Toni celebrativi di passato, presente e futuro? Si vedrà, ma va bene. Ciascuno ha diritto all'immagine che gradisce, tuttavia ci vorrebbe un limite, perché in un sommarietto a p. 5 leggevo una frase sicura: «I cattolici mi voteranno. Non siamo mica un Paese musulmano». Nel testo però la domanda era della direttora in persona, e con risposta allargata. Eccola alla lettera: «I cattolici la voteranno, chiede il direttore de "L'Unità"? la risposta è un secco e netto "sì". Non siamo mica una Paese musulmano. Chi erano quelli che all'84% confermarono la legge 194?» Che dire? Innanzitutto " ma è il meno " che quel primo punto interrogativo è fuori posto e andava messo dopo «voteranno», ma soprattutto non va il seguito, con quella rivendicazione di un «84%» alla «legge 194» che è un falso volontario e doppio. Innanzitutto il 17 maggio 1981 la 194 non fu confermata dall'84%, ma dal 68% dei voti, poi e soprattutto che " e lo fanno da 30 anni! " Bonino & Co. nascondono che allora il referendum radicale voleva abrogare del tutto la 194, liberalizzando comunque l'aborto ed eliminando ogni prevenzione, ma fu bocciato dall'88,4% dei voti. E allora? Allora mercoledì avevo letto e ci ero passato sopra, finché ieri a Radio Radicale non ho sentito Massimo Bordin tutto scandalizzato perché qualcuno, a proposito di Rai e Commissione di Vigilanza ha osato «mettere in dubbio la lealtà dei radicali»! Lingue biforcute: a chi togliamo lo scalpo?
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