martedì 24 settembre 2013
Come la saliva del cane di Pavlov: da certe parti pare che funzioni sempre! Quando non si sa che scrivere – per "mestiere" occorre farlo – quando il barile di cultura e magari anche di sarcasmo è raschiato fino in fondo, la si butta in religione e Chiesa, ovviamente solo cattolica. Anche persone note come intelligenti. Domenica per esempio ("La Stampa", 22/9, p. 3), firma Jena, titolo: «Amen». Testo: «Padre nostro che sei nei cieli, rimetti a noi i nostri debiti, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci da Alfano». Proprio così: quelle "parole" e questa derisione! Sempre nel genere, altra penna "lucida". Michele Serra ("Espresso", 28/9, p. 9): «Tutti pazzi per lo stile Francesco»: una serie di piccole banalità modaiole per dire: «Come sta cambiando la società italiana sotto l'influenza di papa Francesco», tra «Fiat e disoccupati, occhiali di Elkann, cocktail del "Piki Paki", Briatore, comandante Schettino, Daniela Santanchè e Guglielmo Epifani». Spiace veramente che la davvero suicida allergia prolungata produca effetti così desolanti anche su neuroni illustri. Tra l'altro capita di leggerla proprio mentre vedo in tv Francesco che parla agli operai, a Cagliari… Giro pagina e, firma sapiente e misurata di Massimo Cacciari – «Ecco perché non si può votare ora» – trovo la rubrica «Parole nel vuoto»: un perfetto commento, in ordine inverso, a miseri «vuoti di parole». Talora però c'è anche intelligenza. "Repubblica", domenica (p. 59), Antonio Dipollina: «Da noi è arrivata la seconda stagione del Kolossal "I Borgia"… trame losche e abissi umani sempre d'effetto. La sigla è piena di squartamenti e sesso… Gli estimatori del genere… non possono lamentarsi (la serie è sconsigliata a tutti gli altri)»! Ironia e buon senso anche in pagina "laica": bella coppia.
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