sabato 15 ottobre 2016
Quando la saggezza può arrivare da un ragazzino. Siamo ad Ancona, si gioca una partita di calcio della squadra giovanile dorica. Diego ha 13 anni, è un ragazzino di belle speranze. La sua squadra sta vincendo, ma vuole arrotondare il punteggio. Il protagonista di questa storia si trova in area e nel contatto con un difensore avversario finisce a terra. L'arbitro fischia il calcio di rigore. Diego, in cuor suo, sa che quello che ha subito non è un fallo da rigore. In coscienza sente di doverlo dire al direttore di gara. Gli si avvicina e cerca di spiegare. L'arbitro però, non è disposto a tornare sulla decisione già presa, è irremovibile. Diego è frastornato, cosa può fare? Gli viene in mente che l'unica possibilità è quella di rendere "inoffensivo" questo errore. Va sul dischetto e calcia fuori. «Non mi piace vincere facile», così spiega ai compagni e anche all'allenatore. La sua testimonianza fa rapidamente il giro del web, ottenendo un'eco che ne nemmeno Diego s'attendeva. Lo stesso allenatore della squadra avversaria gli rende merito, commentando di non avere mai assistito, nella sua carriera ventennale, a un episodio del genere, un gesto d'altri tempi, che tuttavia dimostra che può e deve essere anche di questitempi. «È stata una decisione istintiva», spiega il ragazzino, che anche se è solo all'inizio della sua piccola o grande carriera, è consapevole di avere fatto una cosa grande, un gesto davvero da grande campione.
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