domenica 14 luglio 2013
«Un filosofo e uno scienziato discutono sulla libertà di morire» e Corrado Augias recensisce su Il Venerdì di Repubblica (12 luglio) il libro che ne è nato. I due autori sono «Umberto Veronesi (non credente)» e «Giovanni Reale (credente)». Il recensore riferisce ampiamente il pensiero del primo (è noto che il prof. Veronesi è l'inventore del «diritto a morire»), ma del secondo scrive soltanto: «Reale invece la esclude» (l'eutanasia). L'occasione suggerisce la seguente piccola, ma non trascurabile considerazione: che, cioè, chi si schiera nelle file del laicismo sembra valutare positivamente ciò che è negativo specialmente nel campo dei cosiddetti “diritti civili”. Si pensi all'eutanasia, al citato “diritto di morire”, all'aborto, alla fecondazione artificiale con la conseguente morte di tanti embrioni, alla morte del matrimonio e della famiglia nelle nozze omosessuali, al divorzio sempre più breve. Sul diritto alla vita, silenzio di tomba. Infine una novità dal Fatto Quotidiano (venerdì 12): «Ridateci il diritto all'odio». Quel «sentimento vietato» è il più recente tra i “diritti civili”. A proposito: l'Unità annuncia (giovedì 11) la nomina del nuovo ambasciatore statunitense a Roma. È John Phillips, origini italiane (Filippi), amico e sostenitore del presidente Obama e «paladino dei diritti civili». Anche lui. Ma che c'entrano questi “diritti ”con un ambasciatore?CHI UCCIDE I BAMBINI?«È la crisi o è la pillola che uccide i bambini?» Un lettore del Foglio si allarma (venerdì 12) perché le nascite annue in Europa sono calate da 5,6 milioni nel 2008 a 5,4 nel 2011: «Duecentomila in meno», scrive preoccupato, ma si dimentica degli aborti che, soltanto in Italia, sono stati circa 120.000 in ciascuno di quei tre anni. Difficile stabilire quanti risulterebbero se si contassero quelli clandestini (almeno 20.000 l'anno) e i cripto aborti con le “pillole di emergenza” post factum (molte altre migliaia). C'è da meravigliarsi che il calo non sia molto maggiore.LIBERO IN LIBERTÀQuattro senatrici del Pd (Valeria Fedeli, Manuela Granaiola, Daniela Valentini e Silvana Amati) hanno presentato un disegno di legge «per bandire il corpo della donna da qualsiasi pubblicità» con previsione di sanzioni «fino a 5 milioni». Presa in un momento in cui si parla moltissimo dei femminicidi (le uccisioni “fisiche” di donne) e pochissimo dei “femmicidi” (l'uccisione virtuale dell'immagine femminile con tutta la sua ricchezza antropologica di umanità e di spiritualità), questa proposta, che si oppone all'uso strumentale della donna e alla sua riduzione a oggetto, merita considerazione. Invece Libero, che non è certo il primo nella graduatoria dell'eleganza del linguaggio, ne ha fatto (sabato 6, con replica domenica 7) un titolo a tutta prima pagina: «Invece di pensare alla crisi il Pd vieta la…». La frase si completa con un'espressione anatomica assai osé. E se la «crisi», che certamente non è soltanto economica, finanziaria e politica, dipendesse anche dalla perdita del senso e del rispetto della persona femminile? Anche questo era implicito nell'omelia di Papa Francesco a Lampedusa, ma c'è chi è libero da ogni ascolto.VACANZEAnche le rubriche hanno diritto al riposo. Questa va da oggi in vacanza. Tornerà ai suoi ventitré lettori il 18 agosto.
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