sabato 24 aprile 2021
«Laudato si' mi' Signore per quelli ke perdonano per lo tuo amore». Mentre: «tutte le altre creature vengono lodate incondizionatamente, l'uomo no» scrive Massimo Cacciari commentando il Cantico delle Creature. «Ma quanto è difficile donare e perdonare! Non è semplicemente la povertà per la quale io rinuncio a qualche bene ma è lo svuotamento del sé, del far vuoto in sé, perché se non fai vuoto non puoi accogliere nessuno dentro di te, né l'Altissimo né il prossimo. Questa è l'altissima paupertas». Difficile è svuotare un grande "sé" mentre è istintivo riempirlo fino all'orlo stipandovi ragioni che sembrino diritto di ricompensa, atti di giustizia, persino graditi a Dio. Non si perdona quando non si riconosce la verità che la vita dell'uno è legata alla vita dell'altro. La povertà è l'unica via alla fraternità: mani unite a raccogliere, ventre concavo al prossimo, viscere di com-passione. Anche Dio perdona svuotandosi di Sé: lo fa a ogni svolta della storia biblica, cedendo sempre un po' della Sua gloria per farsi accanto al suo popolo, ribelle e vagabondo. Lo fa svuotandosi affatto per nascere umano.
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