Alle radici della società per una cultura della fede
mercoledì 21 dicembre 2016
Se dimenticheremo il passato saremo incapaci di futuro, perché senza riferimenti culturali solidi prevale solo la logica del più forte e le ideologie estremiste: a richiamarci al dovere di scandagliare continuamente le radici della nostra società è san Pietro Canisio, dottore della Chiesa, ottavo religioso a emettere i voti nella Compagnia di Gesù. Era nato nel 1521 a Nimega, aveva studiato diritto canonico e diritto civile; attraverso la lettura degli Esercizi spirituali di Ignazio da Loyola aveva scoperto la sua vocazione. Si dedicò quindi alla riscoperta delle opere di Cirillo di Alessandria, di Leone Magno, di Girolamo e di Osio di Cordova. Partecipò al Concilio di Trento e visse il suo ministero prima in Sicilia, poi a Bologna e infine in Germania. Pio V lo voleva cardinale ma Canisio rifiutò. Morì a Friburgo nel 1597.
Altri santi. San Michea, profeta (VIII sec.); beato Domenico Spadafora da Randazzo, domenicano (1450-1521).
Letture. Ct 2,8-14 oppure Sof 3,14-17; Sal 32; Lc 1,39-45.
Ambrosiano. Rt 2,19-3,4a; Sal 17; Est 7,1-6;8,1-2; Lc 1,57-66.
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