mercoledì 23 ottobre 2002
"Catholicaria": sui manuali di medicina non si trova, ma c'è. Allergia che si manifesta al solo nome di cristiano e cattolico con pruriti vari, che in pagina fanno scrivere tanto. E senza logica. Esempio: Mimmo De Cillis di "Lettera 22" - sarà il calibro delle sparate in pagina? Ndr. - su 4 colonne chiede per i preti pedofili severità e rigore massimo, e lamenta ("Il Manifesto", 19/10) un Vaticano troppo morbido. Ma poi conclude così: "Intanto, mentre il Vaticano indugia, nel mondo sono già 4 i vescovi costretti alle dimissioni, oltre 250 i preti sospesi, 350 i processi, 2 preti suicidatisi dopo le accuse"" "Già"? Logica vorrebbe un "soltanto", ma per esser contento gliene servono sempre di più e spara alzo zero: calibro 22. Altro giro. Giovanni Mariotti, su "Io Donna", ancora 19/10, ce l'ha con "canonizzazioni e miracoli": questi "santi stanno diventando sempre più numerosi"! E lui osserva: "Se è un ateo, a guarire inspiegabilmente, la cosa non ha conseguenze, ma se è un credente, la guarigione va a gloria del santo che ha invocato". Acuto? Ma perché non cita almeno un ateo guarito inspiegabilmente? Uno solo! Di là ci sono centinaia e centinaia di casi, documentati, controllati anche da uomini di scienza atei. Mariotti non lo sa. È "catholicaria"! Sempre in tema, sul "Venerdì" (18/10) Anais Ginori dà per certo che la guarigione miracolosa del 9 settembre 1998, attribuita a Madre Teresa di Calcutta, non è miracolosa per niente. Gliel'ha detto "il ministro della Sanità marxista del West Bengala" e a lei basta, nonostante tante altre testimonianze. Prude, la "catholicaria". E rende molto creduloni!
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