mercoledì 19 ottobre 2016
Sono stati assegnati all'Istituto superiore Raffaele Piria di Rosarno i terreni agricoli confiscati ai potenti clan della cittadina nella piana di Gioia Tauro. L'ha deciso l'amministrazione comunale, con la giunta presieduta dal sindaco Giuseppe Idà che ha deliberato la concessione gratuita per dieci anni di tutti i fondi strappati alla 'ndrangheta e assegnati al municipio dall'Agenzia nazionale come «risarcimento della ricchezza illegalmente sottratta al territorio dalle consorterie criminali». Si tratta di circa 8,5 ettari, che la dirigente scolastica Mariarosaria Russo anticipa di voler rendere coltivabili appena possibile in modo da metterli subito a frutto, anche attraverso la costituzione di cooperative agricole giovanili aperte agli studenti migranti iscritti all'Istituto professionale per l'agricoltura, una delle sezioni del Piria. Un progetto ad hoc è allegato già alla richiesta con cui la scuola ha formalizzato l'istanza per avere i terreni. «È una concessione di portata storica perché è la prima volta in Calabria che un complesso di beni viene trasferito nella disponibilità di un istituto scolastico», ha dichiarato la preside, ringraziando il sindaco di Rosarno per aver dato un'accelerata a un iter burocratico che sembrava essersi inceppato. Un anno fa gli allievi del Piria producevano per la prima volta l'«olio della legalità» intitolato al giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990 nelle campagne di Agrigento mentre si recava in tribunale, senza scorta.
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