martedì 4 aprile 2017
Ho sentito dire che «il Napoli ha fermato la Juve»: giusto, se si assume un ruolo secondario, da eroismo provinciale; sbagliato, se si pretende a buon diritto - come fa Sarri - di avere la squadra che fa più gol e gioca il miglior calcio. Guardando la classifica, toccava al Napoli vincere per tenere a bada la Roma, che lo precede, e la Lazio che lo insegue. E dunque, alla prova dei fatti è la Juve che ha fermato il Napoli, lasciandolo a dieci punti, come al fischio d'inizio. Fischio chiama arbitro e mi libero subito dell'unico pensiero lieve e sereno dopo aver visto un match clou diventare una partitaccia: l'roe del San Paolo non si chiama Higuaìn, come volevano i bianconeri, nè Insigne, secondo volintà consolatoria degli azzurri, ma Orsato. Il signor Orsato - come si diceva una volta - un arbitro che se avesse molti simili avrebbe impedito la nascita della VAR (Verità A Richiesta). Ha fischiato 16 volte e qualcuno ha detto che è stato aiutato dal comportamento corretto dei contendenti: sono felice di poter dire - con competenza, scusatemi - che i giocatori si sono messi in riga fin dal fischio d'inizio davanti a un Signor Arbitro cui bastava uno sguardo o una mossa del fischietto verso le labbra per chetarli e farli agnellini a ogni tentativo di farsi iene. Poi c'è la partita. Brutta, dicevo, eppur capolavoro tattico di Max Allegri, che ha costruito un'opposizione difensiva annunciandola fin dalla formazione, dotata di un finto tricorno d'assalto (Lemina docet) e di un reparto Maginot che ha fatto una crepa solo quando Allegri ha accennato alla sostituzione del ragazzo del Gabon con Cuadrado, per tentare di vincere; proprio in quel momento di cattivi pensieri il Conte Max - sempre elegantissimo - è stato punito da Hamsik che ha riportato la partita in zona pareggio. La Juve ha fatto quel che poteva e doveva, lascio ai populisti l'immensa gioia di averla costretta al pari. Squadra rinunciataria? No: cinica. Sentimentale, semmai, solo per aver tenuto in campo un Higuaìn che dopo mezzora meritava la panca: sottoporlo ai fischi era normale, esporlo al pubblico ludibrio con il ritiro sarebbe stata scelta imperdonabile. Il Pipita s'è meritato pagelle impietose, si consolerà con il suo primo scudetto. Esibendo sfrontata soddisfazione, il rustico Sarri in tuta ha dimostrato di avere ancora la cultura provinciale che fa dire «ho fermato la Juve». Farebbe bene , piuttosto - anche per meritare davvero quella Panchina d'Oro che i colleghi gli hanno assegnato, premiando più le intenzioni che le vittorie - che imparasse anche la fase difensiva, apparsa inesistente nel gol di Khedira, come in tante altre partite: sapesse coprirsi, avrebbe la più forte squadra da scudetto. Io sarò pure un catenacciaro ma segnalo ai distratti che i trofei tricolori che numerosi illustrano le glorie juventine sono storicamente legati a impianti difensivi a dir poco eroici. E do anche una notizia ai distratti: domenica, contro il Milan, il Pescara ha esibito una difesa attenta e organizzata. Si è convertito anche Zeman. Alleluja.
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