domenica 20 ottobre 2013
Un lettore di Repubblica (giovedì 17) ha molti dubbi sulle teorie di Darwin, le ritiene indimostrabili e preferisce credere in «un Dio buono, onnipotente» e creatore. Gli risponde Corrado Augias definendolo «creazionista» (quanta disistima in questo aggettivo!) e applicando il suo metodo di chiedere all'oste se il suo vino è buono. Fa, infatti, ricorso alla testimonianza del prof. Telmo Pievani «che insegna filosofia delle scienze biologiche a Padova», noto evoluzionista, secondo il quale «la parentela universale dei viventi e l'evoluzione delle specie per selezione naturale e altri fattori sono dati di fatto acquisiti e accertati oltre ogni ragionevole dubbio» (e poi si condannano i dogmi della Chiesa…). Infine propone la lettura di «un buon testo divulgativo» in materia, del biologista (University of Wisconsin-Madison) e scrittore Sean B. Carroll dal titolo (un po' cinematografico) «Al di là di ogni ragionevole dubbio». Uguale il titolo di Repubblica: «Le ragioni di Darwin, al di là di ogni ragionevole dubbio». Augias, grande lettore, non poteva avere letto, ovviamente, le due pagine del giorno successivo (venerdì 18) del suo giornale, in cui si parla dello «studio pubblicato su "Science"» che rivoluziona «la storia umana: veniamo da un'unica specie». Fino a giovedì, infatti, vigeva il "dogma scientista" del poligenismo resistente a ogni dubbio: l'attuale "homo sapiens" deriva dall'evoluzione di almeno cinque differenti specie esistenti in luoghi diversi del globo e senza rapporti reciproci: Homo rudolfensis, Homo habilis, Homo ergaster, Homo erectus, Homo antecessor. Da venerdì sappiamo che, invece, si deve parlare di monogenismo, perché tutte queste specie «sarebbero in realtà un'unica specie», i cui membri si diversificavano come oggi il mio cranio è diverso da quello di Augias. È esattamente quello che la Chiesa afferma in base alla Scrittura (Genesi e San Paolo: vedi l'enciclica di Pio XII "Humani generis", del 1950): «I fedeli non possono abbracciare il poligenismo perché inconciliabile con quanto le fonti della Rivelazione e gli atti del Magistero insegnano». Consiglio per Augias (che, per di più, all'Aldilà non crede): si fermi, con Darwin, al di qua di ogni ragionevole dubbio.P.S. - Curiosità personale: può spiegarmi Augias come ci si sia evoluti dai pesci agli animali terrestri, se i primi morivano soffocati appena messo pinna sulla terraferma?SANTI E FANTIChi era veramente Chiara d'Assisi? La scrittrice Dacia Maraini tenta di rispondere con un libro biografico, su cui l'Unità (lunedì 14) l'ha intervistata. Di Chiara l'Autrice dice di apprezzare come prima virtù «la disobbedienza» e come seconda la «trasgressione» insieme con l'«eversione». Infine l'«analogia» dei suoi digiuni «con quelli delle anoressiche di oggi». In sostanza, Chiara sarebbe stata «la prima» delle mistiche, «colei che ha dato il via a questa idea trasgressiva del rapporto diretto con Dio senza passare per le istituzioni. Questo era eversivo. Fosse stato per la Chiesa, lei e le sue sorelle sarebbero state bruciate vive e cancellate». Anche se è apprezzabile lo sforzo della Maraini, che si professa «agnostica» in materia religiosa, di un approccio a una figura lontana da lei non solamente molti secoli, il risultato da lei descritto nell'intervista è abbastanza sconcertante e induce a suggerirle un ripasso della storia della Chiesa, ma anche il vecchio detto «Scherza coi fanti e lascia stare i santi».
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