sabato 8 novembre 2014
«Posizioni sull'Europa» è il titolo di un convegno proposto dalle Fondazioni Adenauer e De Gasperi a Palazzo Giustiniani dove è facile lasciarsi distrarre dagli affreschi ai soffitti e alle pareti. Manfred Weber, capogruppo del Ppe al Parlamento Europeo, parla di politica di bilancio, di possibili vie di crescita comune, di politica estera di fronte alle crisi di Paesi come l'Ucraina o la Siria dove l'accordo tra europei non deve avere incertezze, ma dove è necessaria prudenza per non perdere i contatti economici con la Russia.Situazione che richiede una capacità di mediare e pur difendendo e rispettando le libere votazioni dell'una e la tragica realtà della vita dell'altra, chiede all'Europa maturità e forza in questo momento, non facile. Il nostro continente, dice Weber, deve anche essere disposto all'aiuto di coloro che fuggono dagli Stati che non offrono libertà ai propri cittadini, senza per questo cadere nella leggerezza di accogliere chiunque. Mentre ero in ascolto pensavo a come reagire se avessi fame e sete e non trovassi rifugi per i miei figli.Attraversare il mare, la paura della morte pur di arrivare a una terra che mi da soccorso anche se non mi desidera, non ha bisogno di me, ma apre le sue mani pietose, come hanno fatto gli italiani in questi anni. Molti hanno dimenticato quando in condizioni disperate il nostro capo del governo Alcide De Gasperi era andato a raccontare all'assise dei vincitori le ragioni del suo popolo. Anche allora si trattava di salire su una barca, che richiedeva il grande coraggio di una nuova impresa. E proprio in questo tempo si incontrarono i rappresentanti dei tre popoli che avevano più sofferto per quella guerra tra fratelli. Adenauer, De Gasperi e Schuman. Tutti e tre parlavano tedesco, erano cristiani e avevano la capacità di applicare all'azione politica una dimensione ideale, quella di un'Europa unita. Rileggendo le memorie di Konrad Adenauer non posso non riportare alcune asserzioni: «Ho avuto la fortuna di incontrare molto spesso Alcide De Gasperi. Diventammo veri amici. Ho conosciuto pochi uomini che riunissero tanto sapere, capacità e volontà con tanto tatto e tanta bontà di cuore».Le parole del senatore Casini e di Carolina Kanter della Fondazione Adenauer hanno chiuso la riunione lasciando ai giovani presenti la visione di un vasto campo ancora da esplorare per una politica unitaria. Ho voluto nell'occasione ricordare il mio incontro col figlio di Adenauer in una piazza di Strasburgo dove i palazzi portano incisi i nomi dei nostri padri.
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