Agenti, il cumulo è «sub iudice»
martedì 19 maggio 2009
Gli agenti e i rappresentanti di commercio trovano un inaspettato interlocutore per risolvere il problema della doppia contribuzione pensionistica cui sono soggetti obbligatoriamente. A contendersi le ritenute previdenziali sui compensi professionali sono, contemporaneamente, l'Enasarco, che gestisce le pensioni integrative della categoria sin dal 1939, e l'Inps, che amministra le pensioni ordinarie di anzianità, di vecchiaia e di invalidità all'interno della gestione Commercianti "solo" dal 1965.
La doppia contribuzione previdenziale sarebbe un vantaggio non da poco se l'assicurazione Enasarco si concludesse con un'equa pensione per la vecchiaia, ma molti agenti e rappresentanti non riescono a raggiungere i contributi minimi, perdendo non solo il sostegno integrativo ma anche tutti i contributi versati non essendo previste forme di restituzione. Inoltre, avendo una finalità esclusivamente integrativa, la contribuzione Enasarco non può essere cumulata con qualsiasi altro contributo obbligatorio versato all'Inps per gli stessi periodi, né sotto forma di ricongiunzione né con la nuova totalizzazione. Un divieto mal sopportato da generazioni di professionisti del settore. Finora a vuoto tutti i tentativi che nel corso degli anni hanno cercato di allentare o di equilibrare il doppio vincolo contributivo.
Dopo il recente avvio della previdenza complementare si è aggiunto un nuovo aspetto del problema. L'assicurazione integrativa dell'Enasarco, che ha la veste di una fondazione privata, ha carattere obbligatorio e rappresenta un'anomalia nel campo della previdenza complementare che riconosce invece a qualsiasi lavoratore la libertà di scegliere dove versare i propri accantonamenti. Per valorizzare il patrimonio che deve garantire il pagamento delle pensioni, l'Enasarco utilizza i contributi degli iscritti anche attraverso considerevoli investimenti sul mercato finanziario. Operazioni che, come nel caso della Lehman Brothers ed altri più recenti, suscitano critiche e perplessità quanto a garanzie e rendimenti.
La formula degli investimenti finanziari è un aspetto di evidente interesse per l'Autorità garante della concorrenza e del mercato. E il Garante ha ricevuto nei giorni scorsi una formale denuncia presentata dalla Federagenti, aderente alla Cisal. Si è creata un'occasione, a livello istituzionale, per verificare se il sistema Enasarco (un fiume di versamenti di 300 mila lavoratori, quanti sono gli iscritti in attività) costituisca o no un fattore distorsivo sul corretto andamento della concorrenza e del mercato. Alla fine dei conti è in gioco la stessa presenza dell'Ente, nel panorama previdenziale, con le caratteristiche e con le regole attuali. Una pronuncia di turbativa emessa dal Garante può costituire il colpo di grazia, dopo le diverse interrogazioni parlamentari di questi giorni sulla regolarità degli attuali organi al vertice dell'ente, con il corredo di analoghe ed accese proteste sindacali.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI