giovedì 4 aprile 2013
Frammenti. 1. pagine di proteste per la nomina dei "saggi": neppure una donna! E ieri papa Francesco ricorda Gesù risorto e annunciato innanzitutto dalle donne, contro ogni uso del tempo indicate nei Vangeli come prime testimoni del fatto che fonda la fede, e poi osserva: se i racconti evangelici fossero stati inventati per convincere i lettori si sarebbe scritto tutto, ma non questo. Infatti allora la testimonianza delle donne, e non solo in Israele, valeva zero… Da quello zero, attraverso i Dodici, è venuto tutto. Del resto anche il Risorto – insegna Paolo (Gal. 4, 4) – è venuto così: «Nato da donna». Bel contrasto: assenza da una parte e grande elogio delle donne dall'altra. 2. Ieri "Corsera" (p. 1 e 32) sfogo acidulo di Piero Ostellino, che contro «gli incauti imitatori laici del Papa» storce la bocca sulla «melassa dolciastra di un progressismo mal digerito, buonista, retorico, parecchio clericale e anche un po' bigotto (che) ha sommerso papa Francesco». La sua penna, si sa, corre libera e la propensione al distacco sovrano non gli è affatto ignota. Con esiti non sempre felici. Lo ricordo – giugno 1977 – a Mosca, corrispondente del "Corsera", quando qualcuno protestò apertamente contro la mancanza di libertà religiosa ribadita proprio in quei giorni dalla nuova Costituzione voluta da Breznev e lui non solo rifiutò ogni incontro, ma tacque la notizia, pubblicata invece da altri, ovviamente «buonisti» e «bigotti». 3. In vista delle elezioni per il Quirinale leggo ieri sui giornali (per esempio "Repubblica", pp. 10-11) che Sandro Pertini – luglio 1978 – ebbe il massimo delle indicazioni del Parlamento, oltre l'80%, e allora ricordo che la scelta fu sostenuta con forza decisiva da Benigno Zaccagnini, cattolico esemplare e testimone di vera laicità, con l'incoraggiamento forte – Paolo VI era alle ultime settimane di vita – della Santa Sede. Nessuna «melassa dolciastra»: un fatto.
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