venerdì 5 settembre 2014
Toccata e replica: "Tu m'hai provocato! E io…". Con quel che segue. Forse si tratta, sì, di sordi, ma con s minuscola. L'altro ieri qui segnalavo il «Boh» sbrigativo e irridente sul pensiero di Papa e Santa Sede per «fermare il Califfo». Ebbene ieri sul "Corsera" ( p. 13) una parola antica e attuale: «L'arcivescovo Tomasi: Serve risposta politica. Giusto usare la forza contro il genocidio». Che continua sul "Mattino" (p. 9) – «Diplomazia vaticana in campo» – a proposito della realtà in Ucraina, ma con validità generale. Chi vuol capire capisce, posto che sia in ascolto. E ancora ieri, in questo spazio, la «malinconia» per Hans K?ng che vuole decidere tutto «da solo come e quando morire», e pare non fidarsi più neppure di Dio. E di nuovo ieri, di nuovo qui (p. 17), dal Festivaletteratura di Mantova, l'intervista di Zaccuri alla celebre psicoterapeuta Marie de Hennezel, autrice tra l'altro di "Morire a occhi aperti" (Ed. Lindau) che denuncia la propaganda pro-eutanasia «con tutte le derive che comporta, come quella infantile approvata in Belgio» e ricorda l'essenzialità delle pratiche palliative e della solidarietà: cura e coraggio. Troppo difficile forse, nel caso per certi "sordi" di vario genere, su vari fronti anche opposti che non vogliono proprio sentire.
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