domenica 10 febbraio 2019
Anche Catania ha il suo "muro della gentilezza", un cubo attaccapanni dove chi vuole può lasciare un cappotto per chi ne ha bisogno. L'iniziativa esiste in varie città e proprio in queste settimane è circolata sul web la notizia di un "wall of kindness" svedese. Notizia che ha attirato l'attenzione della giornalista e imprenditrice Assia La Rosa che a Catania ha creato l'agenzia I Press e Laboriusa, una piattaforma di crowdfunding solidale. Grazie alla collaborazione di altre aziende, e all'autorizzazione concessa dal Comune di Catania, è stata realizzata una struttura in ferro e pvc, rivestita di un telo fucsia, collocata sotto i portici del centralissimo corso Sicilia, dove la notte i senza tetto cercano riparo. «È un progetto solidale – dice Assia La Rosa – che colora le vie metropolitane, sensibilizzando i cittadini e cercando di rimodulare il concept di "charity", riempiendolo di parole quali "dignità", "civiltà", "responsabilità" e "partecipazione". Un servizio che parte dal basso, seguendo le logiche più innovative di mutuo-aiuto. Poche regole da seguire: cappotti, coperte e indumenti caldi in buone condizioni per chi ha bisogno di calore». Il "muro", per ora, è autorizzato per un mese. Sulla pagina di Laboriusa il senso dell'iniziativa è stato così sintetizzato: «Ci sono muri che dividono. Ci sono muri che uniscono. Questo è il nostro, oltre ogni barriera».
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