sabato 8 maggio 2010
Aiutateci! Aiutateci! Sentivamo chiamare attraverso la radio nel 1956 le voci degli studenti di Budapest. Sullo sfondo il rumore assordante dei carri armati russi. Era l'invasione. Nessun Paese europeo rispose all'angosciato richiamo: sarebbe stata una nuova guerra. C'è ancora oggi chi ricorda che la maggior parte dei soldati dell'armata rossa, alla guida dei carri armati ,veniva dalla Mongolia e credeva, alla vista del Danubio, di essere arrivata al canale di Suez dove era in atto la guerra tra l'Egitto e Israele. Poi fu silenzio per decenni.
Si spense una generazione sotto i governi comunisti. Quando arrivò finalmente la libertà, che si presentava sotto l'aspetto di una democrazia, prese il potere un governo socialista nel quale erano in realtà passati gli stessi comunisti che avevano solo cambiato nome. Il loro ultimo e recente governo aveva accumulato enormi debiti e permesso una diffusa corruzione. Oggi, alle elezioni nazionali, vincono assieme, a larga maggioranza, i due partiti di ispirazione cristiano democratica: Fidesz e il Partito Popolare cristiano; la coalizione ottiene il 68% dei voti e può contare su 263 deputati.
La prima riunione viene organizzata nella Sala Alta del parlamento ungherese, la stessa che veniva utilizzata durante l'Impero austro-ungarico. Dal banco del pubblico vedo l'assemblea. Penso a mio padre che vi era passato e mentre mi viene offerto un mazzo di rose bianche, sento annunciare dal deputato che sarà Primo ministro, Viktor Orban: «Abbiamo un ospite d'onore, la figlia di Alcide De Gasperi». I deputati applaudono e si alzano in piedi.
È un momento di commozione per me, so che l'applauso non mi appartiene, ma vuole essere un omaggio a un uomo che ha insegnato come difendere la libertà di tutti, cristiani e laici, applicando i principi del cristianesimo.
Mentre guardo l'aula ricca di ori e di statue, orgoglio del popolo di Budapest, vedo che i capigruppo della nuova coalizione intervengono per sottolineare la nuova linea politica unitaria: attenzione ai valori cristiani che dovranno ispirare il loro agire politico, solidarietà, impegno in economia senza mettere in ombra i valori sociali e umani, ispirazione alla dottrina sociale della Chiesa. Praticamente l'impegno di affrontare il compito di costruire una nuova società.
È di questa società che fanno già parte gli studenti della grande università cattolica, poco fuori della capitale dove Paolo Magagnotti, presidente dell'Associazione dei giornalisti europei ha ottenuto di poter inaugurare un centro culturale degasperiano. Studenti e professori vi troveranno materiale per le loro ricerche sulla vita politica italiana del primo decennio dopo guerra e in particolare sull'azione politica di De Gasperi. Molti giovani ungheresi interessati ai problemi e alla storia dell'unità europea studiano già la nostra lingua e soprattutto nelle facoltà umanistiche dove ho avuto un'accoglienza affettuosa.
Mio caro padre, pensavo, davanti a questi ragazzi riuniti ad ascoltare una mia testimonianza, anche questo è il risultato del tuo sogno europeo.
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