sabato 9 luglio 2016
È tempo di raccolto agli orti sociali del Circolo Legambiente Battipaglia - Bellizzi "Vento in Faccia", nel Salernitano. Il "fiaschello" è maturo e le verdure sono una festa per gli occhi e per il palato. Tutto è nato dai "semi della legalità" piantati in un terreno confiscato alla camorra e restituito alla collettività per promuovere l'agricoltura sociale come mezzo di lotta alla criminalità organizzata e di reinserimento nel tessuto sociale dei soggetti che ne sono, di fatto, esclusi: anziani, disabili e immigrati. Trenta i contadini di città coinvolti, impegnati anche nel recupero e nel rilancio di prodotti tipici come il pomodoro "Fiaschello". L'orto per loro ha un valore in più. Non è soltanto terreno da coltivare, ma uno spazio in cui si instaurano amicizie, relazioni, rafforzate dal "fare insieme": una staccionata, una recinzione. «Non guardo più la televisione da quando ho cura dell'orto», racconta l'anziano Michele, fino a qualche mese fa «drogato da tv, fermo davanti all'apparecchio per 16 ore al giorno». E Maria, un'altra anziana, dice che la mattina non vede l'ora di uscire per recarsi a coltivare e a curare l'orto.I beni confiscati, terreni per 12mila metri quadrati, sono stati assegnati al Circolo di Legambiente Battipaglia "Vento in faccia", in collaborazione con il circolo Acli "Ujamaa" e l'associazione "Mai più soli". I pomodori e gli altri prodotti saranno a Battipaglia sugli scaffali del supermercato per le famiglie in difficoltà e del negozio di eccellenze locali, che presto nasceranno in altri due beni confiscati alla camorra.
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