giovedì 18 giugno 2020
Nella via centrale di Roccanova – centro lucano di meno di millecinquecento abitanti nel cuore del Parco Pollino – c'è una piccola bottega che parrebbe uguale a tante altre, se non fosse che si tratta della più antica edicola di Basilicata che Pasquale Arcomano, nonostante la veneranda età di novant'anni, gestisce ancora con amore e entusiasmo. «Mio padre Vincenzo – racconta il signor Arcomano – dopo aver fatto per anni barbiere aprì questa edicola nel novembre del 1918. E quando lui è morto siamo rimasti a lavorarci mio fratello Peppino e io. Adesso sono solo perché anche mio fratello non c'è più». Vista la morìa di edicole che c'è stata negli ultima anni nel nostro Paese, la bottega Arcomano è un presidio prezioso. Luogo di resistenza e «di amore verso i giornali di carta». E non solo: perché per la comunità locale «è rimasta un'istituzione, uno spazio storico e culturale, dove si commentano le notizie del mondo, ma senza mai perdere di vista l'orizzonte della vita politica e sociale del Paese». Anche in questi mesi di emergenza sanitaria, Pasquale Arcomano ha tenuto aperta tutti giorni la sua edicola: «L'informazione – dice anche lui con un immagine cara a questo giornale – è come il pane, bene di prima necessità, non si deve mai rinunciarvi».
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