giovedì 21 giugno 2018
21giugno: 55 anni dalla elezione di Paolo VI. Al mattino esame di Diritto Canonico e il professor Damizia mi congeda benevolo con un 27/30: «Non habes mentalitatem iuridicam. I ad videndum Papam!». Aveva ragione. Paolo VI: per me è il più grande Papa del secolo scorso, e qui di rimbalzo mi permetto un ricordo. Domenica 30 aprile 1967, mi chiama al telefono monsignor Loris Capovilla, ancora in Vaticano, e mi dice che al mattino seguente, primo maggio, sono «atteso in Anticamera». Mia domanda: “Quale anticamera?”. E sua risposta divertita: “Qui ce n'è una sola!” Dunque quel lunedì mi accolse monsignor Macchi, che mi fece salutare per un attimo il Papa, affettuoso, poi mi portò nel suo studio e mi disse: “Il Papa la vorrebbe rettore del Seminario Minore?”. Risposta netta: “No! Sono troppo giovane: ho segnalato ritardi e problemi… lì le difficoltà sono tante. Ma se serve posso aiutare a trovare un nuovo rettore”. E così nell'estate 1967 arrivò il nuovo rettore, monsignor Carlo Graziani, grande prete e grande pastore, con il coraggio del cambiamento. Fu subito impresa difficile, per il Seminario e per la Diocesi. Andò avanti a poco a poco, ci fu anche a sorpresa il cambiamento del cardinale Vicario - il 12 gennaio 1968 arrivò monsignor Dell'Acqua - e tanto altro… Ma nella mente di Paolo VI era rimasta traccia del mio nome, e il 2 febbraio 1968, nel ricevere le candele dei suoi preti quando il cerimoniere gli disse che era davanti a lui il rettore del Seminario Minore il Papa esclamò cordiale: «Ma allora lei è don Gennari!» Chiarito subito l'equivoco, ma i due ragazzi che erano con il Rettore, Luigino Pizzo e Giorgio Autili, corsero a raccontare la cosa a tutti, per primo al vicerettore, allora don Enrico Feroci, oggi Direttore Caritas. Di recente in polemica con “Avvenire” qualcuno ha scritto che avrei fatto “carriera”. Disinformazione, deliberata mistificazione o addirittura calunnia...
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI